martedì 22 settembre 2009



Da un attento studioso del fenomeno ecco l'esegesi del pensiero Generaliano, che peraltro emerge con forza dalle parole riguardo l'idea che ha di matrimonio.

L'uomo non è originariamente buono per poi essere corrotto dalla società. L'uomo è un coacervo di pulsioni e di sentimenti incontrollabili e la vita rischia di sfuggirgli di mano. È allora fondamentale catturare tutto il bene e il piacere che può venircene e vivere l'istante. Unico principio da rispettare: non nuocere agli altri. Unica regola valida: guardarsi dentro per capire cosa per noi è davvero importante. Senza falsi moralismi, senza sovrastrutture e senza false ipocrisie. Secondo me la prima fase del pensiero, il periodo del Generali giovane, ai più conosciuto come periodo fiorentino, risentiva un pò di una visione nichilistica ed anedonica, ora invece il suo apparato di pensiero è più equilibrato, tendente ad un incondizionato ricongiungimento con la sua terra. L'istituto del matrimonio sia in termini cattolici che religiosi non ha alcun senso stante la sua visione del mondo. Non ritenendosi cattolico esclude a priorio il rito liturgico..circa il rito civile rifiuta di sottoscrivere un contratto con condizione sospensiva, cioè che produce i suoi effetti solo quando il matrimonio si scioglie...in pratica, data la convivenza, razionalmente la domanda da porsi è: perché ci si deve sposare quando, se tutto va bene, rimane tutto così com'è mentre se, verosimilmente, andrà male 'o pigli 'arret??

martedì 14 aprile 2009

Ruspe abusive a Milano

Una insolita sorpresa ha accolto stamane i milanesi al risveglio dalle festività pasquali. Un cantiere in piena regola era all'opera infatti in corso Sempione, dove ruspe e gru erano impegnate in un'opera di bonifica finalizzata a stravolgere il territorio.
All'origine di tutto il capriccio di un vulcanico banchiere le cui intenzioni erano di ricreare una piccola stureplan all'interno del quartiere meneghino.
"Per me è come se fosse una seconda casa", ha dichiarato D.C., 30 anni ed origini napoletane. "Volevo creare un'oasi di mondanità all'interno di una zona cupa e grigia, simbolo di una città che rischia di appiattirsi su se stessa." Il progetto, prontamente bloccato dalle forze dell'ordine coordinate dal maresciallo xxxx xxxxxxx, prevedeva tra l'altro la realizzazione di un club di baciatori scambisti e di un ristorante italiano con prezzi accessibili.
"Non sarà di certo un comandante dei carabinieri poco lungimirante a reprimere le mie velleità", ha continuato D.C. "Milano avrà la sua Stureplan ed io sarò il suo Odino. In attesa di sbloccare l'iter burocratico della faccenda mi dedicherò all'intrattenimento delle valchirie che avevo importato per l'occasione e che per ora alloggeranno nel mio loft. Mi coadiuveranno durante la visione delle partite del Napoli, sperando che oltre a me, anche Lavezzi e Denis riprenderanno a buttarlo dentro."

martedì 31 marzo 2009

L'insostenibile leggerezza della grevità


PER NON PERDERE NEANCHE UNA GOCCIA DELLA DIARREA CHE TRE LOTE SONO CAPACI DI PRODURRE, DI SEGUITO L'INTERO CARTEGGIO CHE HA VISTO CONTRAPPORSI, KITHAMMUORTI E DAURIANI IN UN EPICO E SOTTILE DUELLO EPISTOLARE CHE RICHIAMA ALLA MENTE IL PERIODO DEI BORBONI VS. GIACOBINI DEL REGNO DELLE DUE SICILIE.
LE SORPRESE NON FINISCO, NE SIAMO CERTI. ATTENDIAMO NUOVE REPLICHE LAZZARESCHE ALLE GIACOBINIANE INVASIONI.

No, e chi dice che non sia peculiare, una realtà a se stante, mai negato questo. Una volta assodata questa specificità ti evidenziavo solo che, ben altro degradro e ben altre prevaricazioni, ci sopprimono anche lontani dalla nostra Napoli, forse si tratta di fenomeni più subdoli meno evidenti ma non per questo meno opprimenti. Poi Ripeto che nonostante tutto c'è gente che insegue la normalità e c'è gente che eccelle nei propri ambiti e questo a Napoli ha un valore doppio. Fare l'imprenditore a Napoli ma ti immagini che incubo che deve essere? O sei per definzione una latrina per cui il tuo lavoro è compromettente per definzione? Sapessi quanti imprenditori latrine ho incontrato nei miei giri in toscana Emilia e Lombardi, evasori, collusi e puttanieri dai modi candidi e apparentemente civili...invece io penso che quella sia una forma di violazione delle regole, molto più bestiale della bestialità napoletana...

Vedi la difficoltà nel potere accettare un metro di paragone con qualsiasi altro posto europeo occidentale (assieme ne abbiamo visti diversi anche fuori dall'italia), sta nel fatto che a parità di contaminazione consumistica, di cultura dell'apparire, che degrada in maniera, forse reversibile, la società tutta, mentre a Milano (ma ti potrei dire Parma, Modena, Firenze, Benevento) devi soccombere a patologie quali la nevrosi del lavoro, il carrierismo sfrenato, ecc., a Napoli si è succubi, conniventi e concorrenti all'antropologico ritorno verso la bestialità. Vige la legge della sopraffazione gratuita. E non importa cosa racocntino i media o la propaganda politica che ci azzuppa il pane, conta il fatto che io conosco la realtà, come te xxx e come chiunque ci viva o ci abbia vissuto.Un tempo tutto ciò era folklore, i disagi e la malavita secolare chiaramente esistevano ma la subcultura criminoide probabilmente non aveva pervaso completamente l'io cosciente o inconscio di un popolazione intera. Ecco perchè chiamare in causa personaggi illustri e meritevoli non è funzionale ai concetti che ho proposto. Nascere a napoli non è una colpa, negarne le atroci peculiarità è ipocrisia.

Certo che sono colpevole ma non perchè sono nato a Napoli cioè a prescindere. Sono colpevole nel momento in cui mi sono reso responsabile di atti che hanno limitato o compromesso la libertà o la dignità altrui, e solo in quei casi. Non è che nascere a Napoli significhi prtorarsi per sempre un peso o una colpa sulla coscienza, così per definizione. Caro Huort volgio raccontarti una storiella di un paese che io e te conosciamo bene un paese in cui vive Maria una signora che sta pagando l'idraulico e quello le fa "se vuole la fattura sono centoventi, se non la vuole novanta, un piccolo sconto" "Faccia senza fattura non mi serve" risponde Maria. A due passi da Maria c'è l'ufficio delle imposte. Un distinto signore sta parlando con il funzionario proposito di una presunta evasione. Dopo un pò gli fa scivolare una busta piena di denaro e lo corrompe, i due si stringono la mano e si sorridono, l'evasione è scomparsa.Due isolati più in là c'è un palazzo di giustizia dove un avvocato e un magistrato stanno mercanteggiando l'esito di un processo, una ditta sta falsificando una gara d'appalto e in una strada di periferia un distinto signore contratta le grazie di una ragazzina importata dall'est. La mattina seguente nell'ospedale civile vengono impiantate valvole cardiache difettose mentre alcuni medici compiacenti prescrivono a iloro clienti esami dei quali non hanno bisogno da effettuare in cliniche private a loro collegate.L ostesso medico ha prescritto un ceritificato medico su richiesta ad un dipendente pubblico che sta benissimo e potrei continuare così per ore a raccontarti di questo paese:ti sebra questo solo Napoli? Benvenuto nel bel paese amico, questo succede ogni secondo,ogni minuto intorno a noi e neanche ci chiediamo il perchè e il per come. Perchè non mi chiedi se mi sento colpevole di questo sfacelo? Perchè non mi chiedi se mi sento responsabile di questa catastrofe?Perchè giudichi l'animale solo dalla coda(in chiave devo dire che si tratta di una coda piuttosto pustolosa) e non anche la testa, il dorso e le gambe? Saviano ha avuto si il coraggio di sfdare il potere criminale ma nello stesso tempi ci invita a guardarci intorno, ogni giorno, guardarie negli occhi le barbarie e il degrado tutto umano di Napoli e non solo. Personalmente mi sono stancato di questo leghismo diffuso da esportazione (anche da napoletani,che sventura,,di strafottenza verso lo stato, di ambizione al consumo, parlare di cose e di soldi, di sesso di prestazioni sessuali, di storie tra amanti,siete siamo fragilissimi.Questa è l'ecatombe di una nazione, altro che lutamme che vanno tre in motorino e di gente che non mi fa prelevare, la catastrofe è intorno a noi, la lutamma siamo noi se no ci destiamo e smettiamo con sti stereotipi del cazzo e cerchiamo di migliorarci. Certo che la cultura c'entra e moltissimo, perchè ci aiuta, ci abiuta al bello e ci fa appassionare alla vita, e non c'è rispetto delle regole e del prossimo senza passione per la vita. Tu e xxxx che vivete a Milano, vi sarà sicuramente capitato di incrociare ragazze milanesi dall'eloquio veloce con il celebre accento aperto, mise di Prada, autoreferenzialità assoluta, isteria gestuale, tic facciali di diversa natura, finzione emotiva da un posto al sole che lavorano nella mod e che non fanno che ripetere che gli uomini sono stronzi e che la Ventura rappresenta noi donne. perchè non parlate di quella lutamma lì, di quel deserto di cultura e di tutta quella gente di merda che ha disimparato ad amare. C'entra Saviano, eccome c'entra, perchè è vivo, perchè è sceso negli inferi, ha guardato la bestia negli occhi, è risalito e ci ha riportato questa esperienza con una forza che nessuno aveva dimostrato mai. In un Paese decrepito e immobile di cui tutti siamo responsabile se non ci muoviamo. E non solo a Napoli.

però contesto quello che sostieni quindi che il fatto che napoli sia ridotta a terzo mondo non dipenda da tutti noi? ti senti immune da responsabilità del fatto che napoli sia ridotta a terzo mondo? o aspetti veramente che ti si inchiappettino un fratellino o che il cancro-inceneritore di acerra faccia il proprio lavoro per ammetere le nostre comuni colpe?> E' qui che non capisco Saviano che cazzo centra, capisci?

Non mi sembra che i tre ragazzi avessero chi sa quale retroterra culturale da cui attingere, chissà quale humus sociale nel quale formarsi, i quartieri di cui sopra non mi sembra siano l'habitat ideale per la trasformazione del sè, dio mio quante possibilità di perdersi...eppure così non è stato. Allo stesso modo può avere notevolssime probabilità di perdersi un ragazzino a Lambrate il cui padre fa l'operaio o una pruasa che cresce a Torpignattara nelle borgate romane. Sulle probabilità di farcela o meno credo incidano tali e tante variabili da rendere impossibile una classifica.Il guaio vero è che, come in tutti i luoghi periferici del mondo, la condanna è scappare...
Saviano servillo e sorrentino e centinai di altri come loro hanno dimostrato che anche invece a Napoli si può eccellere negli ambiti più disparati, anzi la vittoria in quel caso vale doppio. E che è verissimo che a Napoli si può cercare la normalità del vivere, nonostante tutto

L'arringa è appassionata e appassionante.
Resta da capire una cosa, però. Se stiamo parlando del degrado civile e morale di una società che sembra aver perso la via maestra, o della possibilità che ha ognuno di noi di scegliersi il proprio destino.
Nel primo caso lo scenario è evidentemente globale. Viceversa, nel secondo caso, ritengo che il kitammuortismo possa rappresentare una voce di protesta abbastanza autorevole.
Il deserto interiore da te descritto si trova praticamente ovunque, ed a maggior ragione nelle ricche città padane. Il ritratto della modella tutta glamour e cocaina è fin troppo frequente. Ma la domanda è: se la pruvasa, tutta neomelodici e voglia di maternità, fosse nata in un ambiente lindo e dorato, cosa sarebbe diventata?
Ti dico francamente. Io preferisco la velina. O meglio, preferirei che mia figlia diventasse velina e non pruvasa. E ti spiego perchè:
la velina ha un futuro probabilmente segnato davanti a sè, nella migliore delle ipotesi finirà i suoi anni sotto i ferri di un chirurgo plastico. Ma ha avuto la possibilità di scegliersi la sua vita, di scegliere cosa fare e perchè farlo.
Quante probabilità ha la pruvasa di abbandonare la Sanità e di cercare una vita normale al di fuori di quei vicoli? Premetto che rispetto tantissimo la vita e l'umanità che trasborda dai rioni di Napoli. Ma qui viene fuori il kitammuortista che è in me..si può crescere e vivere a Napoli e scegliere in piena autonomia il proprio futuro? Intendo senza che il tuo cognome, la tua povertà, il tuo quartiere (o il suo boss) lo facciano per te?
Il puttaniere che si alza dalla poltrona manageriale il venerdì sera e trascorre il fine settimana in un priveè lo fa in piena consapevolezza. I ragazzini che scorrazzano per il centro di Napoli scippando il turista di turno, probabilmente hanno avuto un ventaglio di scelta più limitato.
D'altra parte anche a Milano e a Rovigo (nonchè e Modena e Reggio Emilia) proliferano le associazioni umanitarie, nascono e crescono persone sane e pulite, la cui felicità è far felice il prossimo.
Insisto sulla possibilità, molto limitata a Napoli, di decidere in piena autonomia il proprio destino. Tralasciamo in questa sede il traffico, i parcheggiatori abusivi, la lentezza della burocrazia e i lavori in corso permanenti. I Saviano, i Sorrentino e i Servillo sono voci autorevoli...ma il loro lavoro cosa ha dimostrato? Che la corruzione alberga non solo a Napoli ma in tutto il resto d'Italia? Che le camorre e le mafie si insediano nelle stanze dei bottoni e nei palazzi dorati? Che la vera vittima è il popolo inerme? E che, udite udite, anche a Napoli ci sono persone che cercano la normalità.
Si possono scrivere fiumi di inchiostro e di mail sulle cause storiche che hanno mortificato la dignità del nostro popolo, che hanno scritto il destino di miloni di ragazzi, che hanno sottratto risorse al mezzogiorno per spostarle in Padania...
Un'analisi più superficiale dei fatti (e forse per questo colpevole) ci dice però che tanti di noi siamo scappati in Eurostar..io per primo..e durante il mio primo viaggio verso Firenze sognavo un lavoro, una casa..e perchè no una velina. Ma soprattutto la dignità che giorno dopo giorno mi avevano tolto e che, se non fossi andato via, non avrei più avuto.
Magarì diventerò un buon padre di famiglia, un puttaniere, un tossico, un arrampicatore sociale o un missionario...vedremo. Ma le cause storiche non c'entreranno niente.
Mi sono scelto il mio destino..a me sembra un gran risultato.

Nel medesimo girone infernale dove colloco me, te, e gli altri 3 milioni di abitanti in topic.Totò, Peppino e Troisi (e pure la pizza, il pane e la mozzarella) non possono essere l’alibi del fatto che il napoletano e il casertano sono due territori fondati su un solidissimo tessuto sociale ed economico basato sulla mentalità criminale, omertosa e alla ricerca della sopraffazione sul più debole. Quindi non stiamo parlando di sparute minoranze statisticamente irrilevanti, stiamo parlando della Società (o del Sistema se preferisci). Una realtà incontrovertibile, perchè io, come tutti voi, l’abbiamo vissuta. E chiunque affermi il contrario che sia tacciato di falsa testimonianza. Ma che spaccimma deve succedere ancora per dimostrare a xxxx (che mi pare un po’ un fetillo) che la gente onesta e lavoratrice se la può schiaffare nelle pacche se poi il degrado mentale e l’invincibile voglia di soprusare tutto e tutti, sempre e comunque, ti danna l’anima prima ancora che il sistema nervoso?Di xxxx, xxxx e xxxxx il fetillo sono la play station che ti propagandano davanti per distrarti dal fatto che dietro tutti ti fottono, ti hanno fottuto, tenteranno di fotterti. Perché è così. Antropologicamente. Spesso non per sopravvivere in una povera città abbandonata dallo Stato ma per costume, per pariare, perché nel DNA abbiamo stampato dalla nascita che io sono il bukkinaro che ti deve fottere, perché io sia marchiato indelebilmente con lo sperma che sono e sarò sempre una lota.

La domanda è precisa, circostanziata e per nulla tendenziosa per cui rispondete senza divagare con le solite aporie da Fatal-emigrante-emancipato-antimozzarella di bufala-anticome si mangia il pane a Napoli non si mangia da nessuna parte (tra l'altro verità assoluta!!):> > -Sono curioso di sapere in quale girone dantesco collochereste gente come xxxx, xxxx, xxxx, De xxxxo xxxx nell' ideale inferno Lutammaro kitammuortista? Due sono i casi: o questo suddetto inferno non è luogo reale ma una mera figura retorica, una sinneddoche, pur cui vi accontentate banalmente di citare una parte per comprendere il tutto, in questo caso la categoria è esaustiva e paradigmatica dell'essero napoletano, o, viceversa, la stessa non è omnicomprensiva e allora un posto dobbiamo pur trovarlo a questi illustri concittadini......

Toni xxxx... a sfaccim ta fatt omm.> > Quella gente che lavora è la stessa che arriva davanti alla posta alle 8 meno 5 e all'apertura delle porte s men annanz e vicchiarell ca stann la dalle 7, gli stessi che fuori ad un bancomat come risposta alla voce elettronica che gli dice "sala bancomat occupata da 1 altro cliente, attendere il proprio turno" non appena quello esce mantengono le porte aperte e si iinfizzano in 5 la dentro standoti col fiato sul collo mentre tu prendi i soldi, senza capire che alla fine nun fossn manc tant cazz llòr...> A gent po pur faticà, ma la spaccimma li ha plasmati nell'animo.

e Ancora:> -Come rispondereste, secondo i parametri del Kitammuortismo lutammato di spaccimma dinanzia agli, occhi a Toni xxxxx, che sul Pais dichiara: "Non concordo con l'immagine falsa di una Napoli vista come un inferno sulla terra. Non è così, c'è molta gente onesta, seria e che lavora e che cerca la normalità"?.

Dai andiamo avanti anche noi:> > Ecco la mia:> -Napoli è l'unico posto del mondo in cui può nascere uno con le palle quadrate come xxxxx, che mentre noi a quattordici anni entravamo nel dorato mondo della pugnetta ossessiva-compulsiva, lui a tredici anni aveva letto "Il Capitale" di Marx e a quattordici si era fatto regalare per il compleanno dal padre l'Iliade e l'Odissea.....> > Sta roba come la collochereste secondo i paramtri del Kitammuortismo lutammaro di spaccimma?

E' stato in precedenza più' volte citato il termine lutammagine, per cui ritengo opportuno addivenire ad una sua definizione. Proporrei all'uopo un approccio graduale, iniziando con lo sfatare un luogo comune parecchio diffuso: Napoli e' una citta' anarchica. Non lo e' affatto, almeno a livello micro. Tra l'altro il concetto di anarchia mi e' caro perche' in passato con alcuni amici coniammo il termine di anarchia sostenibile ad indicare una situazione in cui ognuno fa' quello che gli pare, nel rispetto del prossimo. Che poi in realta' e' quella che si chiama democrazia o, apoliticamente, civilta'.> > Orbene, a Lotammlandia viene sistematicamente negato il sacrosanto diritto a farsi i ca22i propri. Vediamo alcuni casi concreti:> > 1) Stai parcheggiando per ca22i tuoi: arriva il parcheggiatore abusivo;> > 2) Stai camminando per ca22i tuoi: ti avvicina l'ambulante abusivo;> > 3) Stai guidando nel pieno rispetto degli altri automobilisti e quindi del codice della strada: un imbecille da dietro ti intima di passare col rosso, di buttarti nella corsia preferenziale o di impedire al parcheggiato in seconda fila di immettersi in carreggiata;> > 4) Cammini per strada, in una vetrina scorgi la maglia che desideravi e decidi di entrare a provarla ma e' rimasta solo la XXL, mentre tu porti la L: il commesso provera' a convincerti che il modello veste largo, che mettendo una camicia sotto si appara, che alla fine 'col fisico che hai ti sta bene tutto';> > 5)...> > L'elenco e' necessariamente incompleto per cui vi invito ad integrarlo. Ma vi e' un'altra, determinante, facolta' che e Lotammlandia e' negata: la possibilita', riconosciuta altrove, di difendere la propria sfera di liberta' mandando legittimamente a cacare l'invasore di turno. A napoli cio' non e ' vietato, ci mancherebbe. Ma e' fortemente sconsigliato, al fine di evitare pericolose e spropositate reazioni. Una sorta di omerta' spicciola, complice e artefice della lutammagine.

Sono commosso dalla completa tramutazione in lota-farfalla che il bruco xxxxx dimostra aver maturato.> > Purtroppo vedo che il romantico xxxxx è ancora avvolto dal sistema sole-mare-sfaccimma, benchè scorgo delle antenne farsi strada all'esterno della crisalide di percolato che pulcinellescamente lo avvolge.> > Infine il buon xxxxx : è lui il vero kitammuortista in stato latente. E' colui il quale maledice i secoli di malgoverno che hanno ridotto ai minimi termini i suoi concittadini ma che al contempo, anche esprimendosi in creative forme editoriali e multimediali, intimisticamente si confessa al mondo, dichiarando in silenzio: "si, song nu sfaccimm ed è bello così"

La discussione e' avvincente e, mi sembra, abbia gia' fornito delle conclusioni.> > > Per la correttezza che contraddistingue i nostri rapporti devo pero' informarvi che xxxxx intende fare, del presente scambio di mail, un progetto editoriale.> > > xxxxx, ti prego, sì tenero con lui..

È statisticamente dimostrato che la consapevolezza della propria lutammaggine tende a conservarsi ad uno stato embrionale nelle lote poco avvezze alla transumanza.> > >> > > Tale stato si manifesta invece quasi come "Rivelazione" a coloro che, per volontà propria o per ventura, acquisiscono metro di paragone. È solo quando riesci a distinguere chiaramente la sfaccimma ca ta fatt omm, solo quando riesci a mettere la capa fuori dalla saittèlla che avverti il tanfo di lota che ha connotato i tuoi giorni.> > >> > > Essere da sempre e per sempre consapevoli della propria lutammagine è segno di lungimiranza e profonda consapevolezza (della sfaccimma che ti copre gli occhi). Queste sono doti indiscusse di Huort Kitamm, ed è per questo che Egli il maestro ro sang 'e Kitammuòrt!

Più' o meno d'accordo.> > > Nel senso che a volte l'emigrazione (magari forzata), laddove non accelera il processo, finisce per generarlo in soggetti che altrimenti mai e poi mai avrebbero preso coscienza della propria lutammaggine. La ricerca empirica sostiene che il fenomeno di presa di coscienza indotta e' stato riscontrato sistematicamente nei soggetti che tipicamente, nell'ambito del kitammuortismo, sostengono l'ala stragista del movimento.> > > Viceversa l'ascesa allo stato di lota autocosciente non culminato con l'emigrazione e' un processo per definizione incompleto ed in quanto tale si contrappone al kitammuortismo, costituendo la base stessa dalla quale la lutammagine si genera e prolifera.

E qui, esimio collega, devo a contestarti.> > > Il kitammuortismo è una filosofia di vita che, se compresa (anche superficialmente), IN PRIMIS deve coinvolgere i succubi che quotidianamente mangiano pane a legno r'e muort.> > > E solo quando, ancora residente sul territorio, raggiungerai infine lo status di lota autocosciente che potrai seriamente pensare di esportare il verbo anche in altre lande

Sono pienamente d'accordo con xxxxx.> > > > Il kitammuortismo nasce e prolifera nei meandri della Padania.> > > > Il figliulo prodigo, in quanto tale, non ne ha colto l'essenza e la saggezza..a maggior ragione ne ignora la forza chi da Napoli non si è mai mosso...

l'ossrvazione è pertinente: il kitammuorto tende solitamente a sdegnare il pane cotto col legname dei tauti (pur non negandone il delizioso sapore), tollerando a malapena la diossina contenuta nelle muzzarelle campane Aggiungo questa postilla e pubblico il tutto su xxxxxx se siamo d'accordo

un attimo, ma siamo d'accordo sul "Sceglie Napoli come dimora"?> > > > > secondo le mie fonti il kitammuorto va a vivere in brianza, denigrando soprattutto i ciechi emigranti che vogliono tornare a napoli "pcchè cca o 'ppan nun sap e nient, e pcchè maggia magna na bella muzzarell"

"Il Kitammuortismo esprime 'un sentimento cinico della vita' che guarda senza consolazioni di nessun tipo alla miseria dell'uomo, e di quello partenopeo in particolare, una volta crollate sotto un mare di percolato le sue ambizioni di elevazione, di superamento o di nascondimento dell'organico (nell'accezione di rifiuto). Sceglie Napoli come dimora esistenziale non già per ragioni antropologiche o culturali ma perchè considera quel luogo come la feritoia attraverso cui guardare il degrado morale collettivo di un'interanazione, come l'avanguardia di larve e avanzi di un' umanità disfatta."

Il kitammuortismo e il problema del suo fondamento Ontologico



Il Kitammuortismo esprime 'un sentimento cinico della vita' che guarda senza consolazioni di nessun tipo alla miseria dell'uomo, e di quello partenopeo in particolare, una volta crollate sotto un mare di percolato le sue ambizioni di elevazione, di superamento o di nascondimento dell'organico (nell'accezione di rifiuto). Sceglie Napoli come dimora esistenziale non già per ragioni antropologiche o culturali ma perchè considera quel luogo come la feritoia attraverso cui guardare il degrado morale collettivo di un'interanazione, come l'avanguardia di larve e avanzi di un' umanità disfatta. Il kitammuortismo è una filosofia di vita che, se compresa (anche superficialmente), IN PRIMIS deve coinvolgere i succubi che quotidianamente mangiano pane a legno r'e muort.
E solo quando, ancora residente sul territorio partenopeo, si riesce a raggiungere lo status di lota autocosciente, è possibile pensare di esportare il verbo anche in altre lande.
Un esempio? Hanno finalmente attivato google street view a napoli. Provate a farvi un giro. non so, cominciate dalla via piscitielli o magari fatevi un giro in domiziana. Fa parte del processo di ascesa allo stato di lota autocosciente. Spesso infatti l'emigrazione (magari forzata), laddove non accelera il processo, finisce per generarlo in soggetti che altrimenti mai e poi mai avrebbero preso coscienza della propria lutammaggine. La ricerca empirica sostiene che il fenomeno di presa di coscienza indotta e' stato riscontrato sistematicamente nei soggetti che tipicamente, nell'ambito del kitammuortismo, sostengono l'ala stragista del movimento. Viceversa l'ascesa allo stato di lota autocosciente non culminato con l'emigrazione e' un processo per definizione incompleto ed in quanto tale si contrappone al kitammuortismo, costituendo la base stessa dalla quale la lutammagine si genera e prolifera. statisticamente dimostrato che la consapevolezza della propria lutammaggine tende a conservarsi ad uno stato embrionale nelle lote poco avvezze alla transumanza.Tale stato si manifesta invece quasi come "Rivelazione" a coloro che, per volontà propria o per ventura, acquisiscono metro di paragone. È solo quando riesci a distinguere chiaramente la sfaccimma ca ta fatt omm, solo quando riesci a mettere la capa fuori dalla saittèlla che avverti il tanfo di lota che ha connotato i tuoi giorni.Essere da sempre e per sempre consapevoli della propria lutammagine è segno di lungimiranza e profonda consapevolezza (della sfaccimma che ti copre gli occhi). Si deve mirare alla completa tramutazione in lota-farfalla che il bruco di spaccimma deve dimostrare di saper maturare.
Purtroppo vedo che i romantici ancora avvolti dal sistema sole-mare-sfaccimma, benchè scorgo delle antenne farsi strada all'esterno della crisalide di percolato che pulcinellescamente lo avvolge.
Infine i buoni: i veri kitammuortisti in stato latente. Coloro che maledicono i secoli di malgoverno che hanno ridotto ai minimi termini i suoi concittadini ma che al contempo, anche esprimendosi in creative forme editoriali e multimediali, intimisticamente si confessano al mondo, dichiarando in silenzio: "si, song nu sfaccimm ed è bello così.
E' stato in precedenza più' volte citato il termine lutammagine, per cui ritengo opportuno addivenire ad una sua definizione. Proporrei all'uopo un approccio graduale, iniziando con lo sfatare un luogo comune parecchio diffuso: Napoli e' una citta' anarchica. Non lo e' affatto, almeno a livello micro. Tra l'altro il concetto di anarchia mi e' caro perche' in passato con alcuni amici coniammo il termine di anarchia sostenibile ad indicare una situazione in cui ognuno fa' quello che gli pare, nel rispetto del prossimo. Che poi in realta' e' quella che si chiama democrazia o, apoliticamente, civilta'.
Orbene, a Lotammlandia viene sistematicamente negato il sacrosanto diritto a farsi i ca22i propri. Vediamo alcuni casi concreti:
1) Stai parcheggiando per ca22i tuoi: arriva il parcheggiatore abusivo;
2) Stai camminando per ca22i tuoi: ti avvicina l'ambulante abusivo;
3) Stai guidando nel pieno rispetto degli altri automobilisti e quindi del codice della strada: un imbecille da dietro ti intima di passare col rosso, di buttarti nella corsia preferenziale o di impedire al parcheggiato in seconda fila di immettersi in carreggiata;
4) Cammini per strada, in una vetrina scorgi la maglia che desideravi e decidi di entrare a provarla ma e' rimasta solo la XXL, mentre tu porti la L: il commesso provera' a convincerti che il modello veste largo, che mettendo una camicia sotto si appara, che alla fine 'col fisico che hai ti sta bene tutto';
5)...
L'elenco e' necessariamente incompleto per cui vi invito ad integrarlo. Ma vi e' un'altra, determinante, facolta' che e Lotammlandia e' negata: la possibilita', riconosciuta altrove, di difendere la propria sfera di liberta' mandando legittimamente a cacare l'invasore di turno. A napoli cio' non e ' vietato, ci mancherebbe. Ma e' fortemente sconsigliato, al fine di evitare pericolose e spropositate reazioni. Una sorta di omerta' spicciola, complice e artefice della lutammagine.

giovedì 26 marzo 2009

Manager sotto assedio


E’ stato liberato in nottata Mimmo C., il Vice-President di una nota Banca Milanese, sequestrato martedì pomeriggio da clienti inferociti. Il manager, ha lasciato a mezzanotte e mezzo circa l'ufficio nel quale era stato confinato dai clienti, quasi nudo e vestito solo di un lungo cappotto di nappa. I clienti contestano un piano di ristrutturazione che prevede il taglio di 110 Handling Fee su un totale di 235, previste dal contratto voli Ryan Air. La liberazione di Mimmo C. è avvenuta dopo diverse ore di negoziati fra delegati sindacali e rappresentanti dell'azienda, con un mediatore designato dalle autorità locali, Ettore D., che in cambio ha richiesto un cospicuo finanziamento per il rilancio di alcuni cementifici di sua proprietà. I sindacalisti hanno riferito che è stato firmato un protocollo di accordo con la direzione e che i negoziati proseguiranno in giornata, davanti ad un buon bicchiere di Rhum.La situazione rimane tesa, le proteste non si placano e il governo scende in campo. "La prossima settimana emaneremo un decreto per stabilire se, e a quali condizioni, sarà vietato coprirsi integralmente il capo con fasce craniali avvolgenti o il collo con vaporosi peli di marmotta”. Pur ammettendo l'urgenza della situazione, la Confindustria ha invitato a mantenere la calma e a evitare "conigliate". L'episodio di Mimmo C. non è isolato. Ieri ad Harleem in Olanda è stata assaltata la villa di Ciro L. , ex dipendente di una nota società di servizi da lui ridotta al fallimento. La responsabilità dell'azione è stata rivendicata da un gruppo che ha scelto come nome "Bank bosses are criminals, no more groundhog in the world" ("I dirigenti di banca sono criminali, mai più marmotte nel mondo") e ha promesso che "l'attacco a Ciro L. sarà solo l'inizio". Meno di due settimane fa, nel territorio dell’Agro-Aversano, era stato tenuto in ostaggio per una notte, Critiano R. un dipendente Bnl con la passione per l’apicoltura. E sempre in Campania, Massimo G., che si sta battendo per la riapertura delle case chiuse a Sant’Agata sui due Golfi al grido di “Anche Giggino ‘o scarparo ha diritto al piacere”, sta cercando di tenere a freno la rabbia dei cittadini più reazionari, contrari alla diffusione di costumi lascivi nella penisola sorrentina.

giovedì 12 marzo 2009

Dal Giappone il wc portatile e col bidet automatico



Guardatelo, questo nuovo wc che pulisce automaticamente il… sedere, costruito dalla giapponese Harakiri.Ha una spalliera morbida (fatta di pelle di marmotta) per stare seduti comodamente e una serie di pulsanti su un lato per gestire il bidet, un getto leggero, un getto più forte e, cosa più importante, il pulsante OFF. E’ fatto di legno (non si sa perché) e tutti i rifiuti cadono ordinatamente in un contenitore in basso, in modo che si possa estrarre facilmente, svuotarlo e rimetterlo a posto per il prossimo uso. Una delle prime società Multinazionali che predisporranno questo innovativo sistema per i propri dipendenti sarà l’Olandese Nielsen. "Abbiamo avuto brutte esperienze in passato" commenta il resposabile Marketing dell'azienda, "da oggi in poi i dipendenti non saranno più costretti ad alzarsi,potranno espletare i loro bisogni comodamente dalla scrivania", "sarà garantità la massima igiene grazie all'alternanza di getti d'acqua caldi e freddi". "Abbiamo concesso in Outsourcing la raccolta e gestione dei rifiuti". La società che si occupa dello smaltimento è la Tarzaniello Inc. diretta da un giovane imprenditore napoletano. "Lavoravo in ditta come dipendente" ci dice Ciro L. "ma non mi sentivo realizzato, ora sono riuscito a realizzare i miei sogni". L'uomo ha costituito una piccola impresa che si occupa dello svuotamento delle cassette Wc per dipendenti. "Quando ho saputo che la Nielsen avrebbe adottato questo sistema così innovativo ho deciso di fare il salto, licenziarmi e mettermi in proprio". La neonata realtà ha un unico dipendente, Giggino che si occupa del lavoro sporco. "Quando avremo superato la fase di Start up" ci conferma Ciro "il mio sogno è di esportare in Italia questo progetto, credo che a Milano, soprattutto nel comparto bancario-finanziario dove è fondamentale massimizzare i tempi, l'idea possa essere lanciata con grande su-ccesso". Ciro ride dellla battuta, un giro di parole da vero equilibrista della sintassi.... Dipendenti Milanesi sieti avvisati.....